Se è vero che “tutti gli eroi valgono meno di un solo martire”, allora anche tutte le sagre e le manifestazioni promosse nell’isola d’Ischia non potranno mai reggere il confronto con la sempre più vilipesa Festa di Sant’Anna. Evento degli eventi, il Palio del 26 luglio rappresenta un appuntamento fisso, nonché un primo indice dell’andamento della stagione turistica. Eppure, benché l’importanza di una manifestazione del genere sia collettivamente riconosciuta, nessuno si adopera per organizzarne la realiz- zazione. Anzi.
24 luglio 2013, ore 15.45: il giornalista Gaetano Ferrandino viene a sapere che dovrà trasmettere, in diretta regionale, l’ottantunesima edizione del- la “Festa a mare agli scogli di Sant’Anna”. Poco meno di due giorni potrebbero sembrare un tem- po davvero esiguo per progettare una diretta te- levisiva, ma nulla di straordinario, se si pensa che l’intero evento è stato messo in piedi in soli dieci dì. Sì, perché venuto a mancare il sostegno della Regione Campania, l’amministrazione comunale ischitana s’è trovata in condizioni di ristrettezza, costretta a dare forfait a sole tre settimane dalla data fatidica. Tutto sembrava essere perduto, fin- ché don Carlo Candido, parroco di Ischia Ponte, non decide di sobbarcarsi più l’onere che l’onore di realizzare -“con pochi spiccioli”, gli ancora at-
tesi 80.000 euro regionali – un evento che, ge- neralmente, richiede più del triplo della somma disponibile. E così, con grande passione e forza di volontà, è stato allestito “un piccolo miracolo nell’anfiteatro naturale della baia di Cartaroma- na”. Il tutto realizzato senza alcuna aspettativa di guadagno, ma “come atto d’amore nei confronti della Festa e dell’isola tutta, che avrebbe subito un grosso danno d’immagine” se la sera del 26 luglio fosse trascorsa senza festeggiamenti, sot- tolinea Don Carlo. Ben consapevole delle conse- guenze economiche derivanti da “una Sant’Anna mancata”, lo è la stessa Amministrazione che, rappresentata dal Presidente del Consiglio Comu- nale, Gianluca Trani, afferma di aver apprezzato sia l’ottimo risultato conseguito, anche a livello di presenze turistiche sul territorio, “considerato il momento di crisi che stiamo vivendo”, sia “il lavo- ro sinergico con la Chiesa, che funge da collante tra tessuto imprenditoriale e pubblico”.
Ma, per quanto si tenti di ‘mettere pezze a colo- ri’, appare chiaro che, alla base, vi siano mancan- ze che meritano d’essere affrontate in tutt’altro modo. La Festa di Sant’Anna sarebbe un valido biglietto da visita atto a pubblicizzare Ischia non solo a livello nazionale, unica com’è nella capacità di compendiare in sé sfilata di barche – talora vere e proprie opere d’arte galleggianti -, “incendio” del Castello Aragonese e spettacolo pirotecnico, il tutto in una cornice naturale davvero sui gene- ris. “Quello che manca ad un evento di questo tipo è la programmazione anticipata”, spiega Lui- gi Iannucci, membro del direttorio dell’associazio- ne “Festa a mare agli scogli di Sant’Anna”, che ha curato alcune edizioni dell’evento durante il suo periodo aureo. “La festa è del comune d’Ischia e non è giusto che quest’ultimo si comporta come se non gli appartenesse. L’intervento di Don Car- lo, in extremis, non è stata una mossa giusta, per un unico motivo: aiutare qualcuno che non vuol essere soccorso non ne permette il miglioramen- to”. Ovviamente, c’è chi vede l’intercessione di Don Carlo come possibilità di un “nuovo inizio”.
Sostenitori di tale tesi sono Mauro Iovino, addetto stampa e parte attiva del comitato organizzativo dell’edizione 2013, e il già citato Gaetano Ferran- dino, per i quali “un esautoramento dell’ammini- strazione comunale” sarebbe una soluzione plau- sibile per la realizzazione di un Palio di successo. Il Parroco, dal canto suo, non intende presiedere altre edizioni della Festa, dicendo di voler passare il testimone “a chiunque altro sia disposto a la- vorare senza interessi all’evento Sant’Anna, con il solo obiettivo del bene del territorio”. Ma an- che – forse soprattutto – l’affidamento dell’orga- nizzazione del Palio ai privati dovrebbe prevedere una stesura molto anticipata dei programmi, in modo che il tutto possa occupare anche più gior- ni e comprendere eventi – come concerti, sfilate, lotteria, già proposti in passato – di non sottova- lutabile spessore.
Altro grande ostacolo da superare, infine, è il progressivo calo di interesse, da parte della po- polazione, a essere parte attiva nella costruzione delle barche. Non c’è ricambio generazionale, i giovani non vengono educati allo spirito paliesco e questo è ancor più demoralizzante, se affianca- to al disimpegno della classe politica. “Sant’Anna è morta con noi vecchi costruttori, che da qua- rant’anni a questa parte abbiamo realizzato veri e propri edifici sull’acqua” afferma con ramma- rico Giovanni Conte, presidente dell’associazione “Largo dei Naviganti” e decennale autore di carri spettacolari per il comune di Ischia. “Noi anzia- ni non abbiamo più la forza fisica, né l’appoggio economico per creare barche grandi fino a 250 metri quadrati, come facevamo anni fa. I contri- buti concessi sono irrisori, se paragonati alle spe- se da affrontare per la realizzazione di una barca. Per fare due calcoli, la zattera più misera prevede un costo base di 10.000 euro. La somma conces- sa, poi, è la stessa per tutte le costruzioni, indi- pendentemente dalla loro qualità e questo non spinge sicuramente alla competizione e all’impe- gno”.
Per quest’anno, comunque, il problema è stato archiviato: la manifestazione si è svolta con un po’ di ritardo, ma regolarmente. E, come di consueto, c’è stato qualcuno delegato dall’Amministrazione ad occuparsi dell’evento che ha promesso: “Dal 27 cominceremo con la programmazione della prossima edizione, cureremo i contatti e ci incon- treremo frequentemente”. Pare che ancora non si sia mosso nulla. È pur vero che è stato decretato un ipotetico “27” come data d’inizio lavori ma, furbamente, non ne è stato specificato il mese…
text_Vittoria Schiano Di zenise | photo_Tommaso Monti