Friday, November 22, 2024

13/2007

Photo: Redazione Ischiacity
Text: Lucia Elena Vuoso

 

Incastonato nella splendida cornice di Ischia Ponte, tra la maestosità del Castello Aragonese e la tranquillità dell’approdo, dove di tanto in tanto una barca scivola sul mare, proprio nel punto in cui finiscono le antiche case dei pescatori, c’è il nuovo negozio Maja Gioielli.
Nell’atmosfera d’altri tempi che si respira nel piazzale Aragonese, salta subito agli occhi lo stile rinnovato della gioielleria, grazie allo scintillio dei preziosi che proviene dalle vetrine esterne e ai magnifici accostamenti di colori e materiali diversi sapientemente mixati in quelle interne.
La sensazione che si prova entrando, però, è sempre la stessa: si avverte profumo di sole e di mare, profumo d’estate e di passione. Indubbiamente tutto questo nasce dall’amore che Mena e Franco Baiocco, i proprietari, hanno per il mare e per i suoi tesori. Franco nasce, infatti, come comandante di lungo corso e si appassiona alla pesca subacquea tanto che, inizialmente, pensa di aprire un negozio di articoli per le immersioni, ma poi scopre la pesca del corallo, che cresceva abbondante anche qui ad Ischia, e s’innamora di questi stupendi arbusti ramificati.
“Quattro erano i punti principali per la pesca del corallo – ci dice – Sant’Angelo, Sorchiaro, Pizzaco e Pertuso, dove si poteva raccogliere uno splendido ‘sangue di piccione’, chiamato così per il colore rosso intenso e presente in tutto il Mediterraneo, dalla Sardegna fino alla Sicilia e alla Tunisia. Il corallo rosa, invece, viene dal Giappone e ce ne sono due diversi tipi, il ‘pelle d’angelo’, che ha il colore della pelle dei bimbi e il ‘cerasuolo’ che nasce bianco e muore rosso, conservando però una macchia bianca centrale. Rarissimo oggi è il corallo ‘Sciacca’, di colore giallino o arancio, trattandosi di pezzi fossilizzati dei rametti”.
Quanto si nasconde dietro ogni singola sfera di una collana! Per il signor Franco ogni piccolo passaggio della lavorazione del corallo non ha segreti, a dimostrazione che non è solo un semplice gioielliere ma un uomo che innanzitutto conosce e apprezza questo raro prodotto prima ancora di lavorarlo e venderlo, anche in forme diverse da quelle che conosciamo e abbinato a materiali un po’ inconsueti.
Per uno strano gioco di associazioni mentali molti di noi collegano il corallo a delle signore chic, donne sofisticate con enormi collane rosso fuoco, o a donne d’altri tempi con cammei rosati al collo per reggere un’infinità di pizzi e merletti, ma entrando nella gioielleria Maja è subito evidente che non è più così. Accanto alle classiche collane con le boules o ai torcioni ci sono tantissime collanine d’argento, d’acciaio e addirittura in caucciù, con ciondoli a forma di segno zodiacale, braccialetti con stelle marine e persino i charms per il cellulare. In corallo ovviamente.
Materiale versatile che si è adeguato ai tempi pur mantenendo la sua caratteristica di preziosa rarità e di talismano portafortuna. In epoche non molto lontane, infatti, ai neonati si regalavano braccialetti con cornetti in corallo che serviva non solo a scacciare la jella ma anche a capire lo stato di salute del bimbo. Il corallo è vivo (solo a temperature elevate muore e proprio per questo viene lavorato con l’acqua), e si adatta al colore della pelle di chi lo indossa, quando questa persona si sta ammalando, la sudorazione del corpo cambia e, di conseguenza anche il colore del talismano. Indossarlo poi, ha effetti benefici per tutto l’organismo in quanto è un ottimo ricostituente naturale. Nelle farmacie omeopatiche svizzere, si trova sotto forma di polverina e in Turchia questa polvere viene miscelata con le spezie dando origine a delle pastiglie con le stesse proprietà del viagra!
Ma il corallo non è solo da indossare: difatti il pezzo più pregiato che c’è in negozio è un presepe del 1850: la Madonna e il bimbo che tiene fra le braccia è di ‘pelle d’angelo’ mentre San Giuseppe e i pastori sono di ‘cerasuolo’. Acquisirlo non è stato semplice per il signor Baiocco, l’ha ottenuto da un commerciante di Torre del Greco, che a sua volta l’aveva acquistato negli anni ’60 da una famiglia trapanese, dopo “avergli fatto una corte serrata, avergli dato molto denaro e, anche se a malincuore, alcuni pezzi rari della mia collezione”.
Si resta a bocca aperta guardando la straordinaria perfezione dei volti e dei dettagli, che ritroviamo anche in sculture più piccole, come ad esempio nei visi sofferenti e provati dalla vita di Carlo Parlati, un vero e proprio artista del corallo, oppure nelle opere di scultori giapponesi, per esempio Mikawa, che per incidere un blocco ci metteva dai tre ai cinque anni, e del quale possiamo ammirare pezzi di rara bellezza, come una carrozza con tutti i piccoli personaggi all’interno. Ma il corallo in tutta la sua magnificenza non è che un assaggio di quello che si può trovare da Maja. Ce n’è davvero per tutti i gusti, per tutte le tasche e per ogni occasione: monili in ambra e turchese, l’oro di Pietro Balestra, dalle originali lavorazioni, e tanti gioielli di tendenza per ragazze e ragazzi, per lo più in acciaio ed oro come quelli firmati Nomination e Bliss. Altro punto forte della nuova gioielleria sono sicuramente gli orologi, il glamour che si sposa con l’eleganza per la collezione donna di Guess, lo sportivo abbinato al raffinato per l’uomo di Kinzle e di Guess Collection, e la collezione vip di Primo Emporio.
Insomma un piccolo mondo fatto di preziosi, di gemme, di rarità, di amore per il bello e per il particolare, un piccolo mondo che racchiude un grande tesoro.