Friday, November 22, 2024

27/2010

Photo: Enzo Rando

 

Incontriamo Dolly Lamour ed è innamoramento a prima vista. Qualche ora prima ci ha chiamato Elsa Di Iorio che con la sua Monkeys Agency organizza spettacoli di intrattenimento nell’isola d’Ischia. Dai concerti alle feste, dalle sfilate ai vernissage, Elsa è colei che sa trasformare un incontro di persone in occasione mondana e di piacevolissimo intrattenimento. E naturalmente, è sempre Elsa che ha organizzato lo spettacolo di burlesque di Dolly al Grand Hotel Punta Molino. Con il viatico del patron Eugenio Ossani, noi della redazione di Ischiacity siamo stati invitati a prendere parte alla serata e a fare un po’ di scatti al suo sensualissimo spettacolo. Charme. E’ la prima cosa a cui si pensa, guardando Dolly Lamour. Non i grandi occhi blu, incorniciati da una riga di eye-liner e da ciglia lunghissime e nere, non la bocca rossa e carnosa o il sorriso affascinante, e neppure i riccioli biondissimi da pin-up anni ’40 o il corpo morbido e flessuoso esaltato dagli abiti aderenti, né le unghie laccate o i piedini piccoli che si muovono sui tacchi vertiginosi. Ma solo lo charme. Tutto il resto viene dopo, tutto il resto è… corredo! Perché ogni donna si può truccare, acconciare e vestire ma poche possiedono quella dote innata che il dizionario definisce come fascino, incanto, grazia, attrattiva. Nessuna di queste definizioni coglie appieno l’essenza di Dolly. Lo charme è charme ed è intraducibile. E’ un mix di femminilità, eleganza, e cura minuziosa dei particolari, unite a una carica magnetica che comunica eros in dosi da infarto. E Dolly, grazie alla mediazione dell’agenzia milanese Voodoo Deluxe, ha saputo fare di questa sua dote innata una professione che incanta e seduce gli uomini, ma soprattutto le donne, desiderose di coglierne le movenze e carpirne i segreti. Dolly Lamour – nome d’arte ispirato un po’ al suo viso da bambola, come disegnato nella porcellana, un po’ alla sua attrice preferita, Dorothy Lamour, diva statunitense degli anni ’30 – è una ballerina burlesque che crea da sé le proprie coreografie, ispirandosi al burlesque originale degli anni ’20-’30 e ’40, riportato al successo mondiale da Dita Von Theese, e si esibisce in tutta Italia: lo scorso agosto, per esempio, al Jamboree di Senigallia, il più importante festival dedicato a questo genere di spettacolo in Italia. Il burlesque, dalla parola italiana ‘burla’, è un tipo di spettacolo parodistico nato in Inghilterra nella seconda metà dell’Ottocento, quando riscosse molto successo tra le classi meno abbienti e che si è evoluto col tempo in una sorta di varietà, che mescola danza, satira, comicità e anche clownerie da circo. “Non a caso – spiega Dolly – per perfezionare la tecnica di ballerina burlesque spesso non serve seguire corsi di danza, bensì di canto, recitazione e arti circensi”, che aiutano ad immedesimarsi nei personaggi di volta in volta interpretati. Di grande importanza per la riuscita di uno spettacolo sono le musiche, che per le esibizioni di Dolly vengono selezionate direttamente dai fondatori dell’agenzia Virgil Riccomi e Ivan Losi, veri e propri cultori del genere, come pure lo studio costante delle dive e delle artiste del burlesque originale. Fondamentali sono i costumi che creano immagini femminili fortemente evocatrici, senza cadere mai nella volgarità. E poi, i guanti da sfilare piano piano, il corsetto che si sbottona tra una nota e l’altra, i ventagli ad ostrica con lunghissime piume di struzzo e i pasties, copricapezzoli dalle forme fantasiose, con una giusta dose di malizia. E’, infatti, il vedo-non vedo, il gioco di trasparenze e di movimenti, il battito di ciglia e la vaporosità dei boa di struzzo che accarezzano la pelle nuda, che innescano le dinamiche della fantasia. Grazie al burlesque, la donna viene nuovamente immaginata, pensata, sognata. Col ritorno della moda della prima metà del secolo scorso si riscopre, infatti, un modello femminile più autentico: “la bellezza conta fino a un certo punto, una donna può non essere bellissima eppure apparire estremamente affascinante”. Anche se – come avverte Dolly – l’eleganza e la seduzione per molti versi è innata, è possibile seguire corsi che insegnano a valorizzarsi e soprattutto a far venire fuori la propria seduttività, ma le regole fondamentali per imparare ad ammaliare sono il credere in se stessi, il non essere volgari, e il non ostentare eleganza a tutti i costi: “indossare l’abito da sera più chic e raffinato ad un’occasione in cui l’abito da sera non è richiesto ha tutt’altro effetto che quello desiderato”. Applicare l’arte del burlesque, del non prendere il mondo, né se stesse troppo seriamente è di sicuro il segreto per apparire come Dolly.