Friday, November 22, 2024

n.12/2007

Photo: Marco Albanelli
Text: Pietro Di Meglio

 

Le poltrone pian piano si riempiono, le luci in sala si abbassano, l’occhio di bue illumina la presentatrice che dà inizio alla rappresentazione, la platea è stracolma di gente in attesa.
D’improvviso buio, la musica sale lenta e dopo qualche istante i protagonisti, sfilando tra gli spettatori un po’ sorpresi, salgono sul palco e ‘montano’ la scenografia, realizzata con paraventi colorati, un attaccapanni con delle giacche adagiate sopra, un tavolo e delle sedie. Si accendono i riflettori. Gli interpreti raccontano – con tutta la loro carica emotiva, espressa in canzoni come “Carcere e mare”, “Perzòne perzòne”, “Arràngiammoce” e “Magnifica Gente” – la storia di Saverio e Raffaele due ragazzi detenuti nel carcere minorile di Nisida; essi si perdono di vista quando vengono rilasciati dal riformatorio e si ritrovano a distanza di venti anni, ormai adulti e su due fronti opposti. Saverio è un prete che cerca di togliere i giovani dalla strada attraverso l’insegnamento della musica. Raffaele, detto ‘o’Russo’, è un boss di quartiere, che vive nel malaffare arruolando ragazzi come corrieri della droga.
Il pubblico si scioglie, partecipa attivamente cantando e battendo le mani al ritmo delle canzoni, appassionandosi alla storia che è toccante e reale. L’impostazione originale è opera dell’attento e severo regista Salvatore Ronga che ha curato la recitazione facendo emergere i sentimenti più veri: amore e paura, sdegno e protesta, come si è osservato per la scena della canzone “A città ‘e Pulcinella”, in cui non tutti gli attori sono rivolti verso il pubblico. Essi si muovono in direzioni diverse e soprattutto non cantano ma interpretano con malinconia, rabbia e malessere il testo, sottolineando così il contrasto evidente tra le parole dolci e belle della canzone e la dura e triste realtà che vivono le persone a Napoli.
Quando si riaccendono le luci in sala molti dei presenti sono in piedi ad applaudire, risultato di un’ora e venti di forti emozioni e colpi di scena. “Ah! Un vero trionfo e che applausi! E sì che il pubblico delle prime è un po’ duretto, pare come si mettesse paura di farsi male le manine. Però quella sera ‘e sbattevano ‘e mani…” (tratto da “Caviale e Lenticchie” di Scarnicci e Tarabusi). I ragazzi dal palco non credono ai loro occhi, chi è stupito, chi saluta genitori e amici, chi danza dietro ai paraventi, addirittura si chiede il bis e con questo clamore non si può far altro che acconsentire alla richiesta.
“Magnifica Gente” è uno spettacolo musicale nato quasi per gioco e prende spunto dal musical di Claudio Mattone “C’era una volta…Scugnizzi”. Un successo dovuto ad un gruppo di amici (molti di loro al debutto sulle scene) accomunati dalla passione per il teatro, questo stimolo li ha indotti a sacrificare il tempo libero e forse qualcosa in più per incontrarsi, per effettuare le prove in luoghi di fortuna, per impegnarsi come attori, cantanti, tecnici, tutto per la riuscita dello spettacolo. Alla base motivazioni forti: il bisogno di evadere dalla routine quotidiana, il desiderio di comunicare messaggi semplici e spontanei, saldando ancora di più il loro legame.
“Magnifica Gente”, che è stato messo in scena martedì 23 gennaio 2007 al cine-teatro Excelsior, ha avuto lo scopo nobile di raccogliere fondi necessari alla LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) di Ischia per l’acquisto di una sedia cardiologia da consegnare all’AVI (Associazione Volontari Ischia) per potenziare il servizio gratuito del trasporto degli ammalati di cancro sull’isola.
Noi di Ischiacity ci complimentiamo per la bravura e per l’iniziativa di questi giovani e li invitiamo a continuare, magari replicando “Magnifica Gente”, in più incoraggiamo tutto il movimento teatrale isolano che è ormai una realtà positiva ed affermata.