Antefatto.
Noi di Ischiacity proviamo a fare la nostra parte. A causa del terremoto la scorsa edizione è stata dedicata interamente a Casamicciola Terme e questa, che avete tra le mani, racconta ampiamente l’opportunità che abbiamo avuto – attraverso il G7 dedicato alla Sicurezza – di ripartire da dove fummo interrotti. Noi ad Ischiacity ci comportiamo così perché siamo una redazione impegnata a sostenere il territorio, perché sentiamo che tutto ciò per noi è un dovere, perché un po’ crediamo che il nostro compito sia d’essere gli ambasciatori di quest’isola nel mondo…
Molti anni fa parlando con l’allora assessore provinciale Giovanna Martano, a proposito di Ischia e dei sovvenzionamenti al turismo diretti dalla terraferma verso l’isola, mi disse: “Ischia è una stazione ritenuta “matura” dove con questo termine s’intende un punto oltre il quale la crescita è marginale, se non addirittura decrescita”. Era la motivazione con la quale la Provincia non riteneva opportuno indirizzare ancora risorse verso questo territorio. Tale decisione la inquadrai in quella che definisco “la sindrome di Vodafone”, eccovene il riassunto: se sei un vecchio cliente (fidelizzato) le grandi compagnie non ti offrono più sconti premio. Questi ultimi sono riservati solo ai nuovi clienti, a quella fascia di utenti impegnati con altre compagnie che per essere attratti devono venir lusingati con offerte speciali che si negano (paradossalmente!) ai clienti storici e fedeli.
Ischia è un “cliente storico e fedele” della “compagnia turistica Campania”, non necessita, dunque, di ulteriori investimenti. Ciò non ostante l’isola ha saputo procedere – anche brillantemente – attraversando a testa alta anni di crisi. E si arriva al 2017. Partito bene, molto bene, fino al 21 agosto. Poi il sisma ha rimischiato le carte… e da quel momento molto è cambiato. In peggio.
L’aspetto più desolante è stato il dirompente ricorso al “tafazzismo”: si è fatto di tutto, ma proprio di tutto, per bastonarci da soli (ed oltre misura) gli zebedei. Hanno iniziato i miei colleghi locali rovesciando cumuli di fango (pur di urlare notizie sconclusionate nel tentativo di crearsi maggiore audience), a questi si sono immediatamente accodati i colleghi nazionali ed internazionali inviati per l’occasione a seguire le vicende del terremoto. In quelle torride giornate di mezza estate non pareva vero alle diverse redazioni di avere un titolo a 4 colonne da sbattere in faccia ai lettori sudaticci e distratti dal caldo del solleone… In quei giorni piangemmo 2 vittime, e si unì a questa comunità per l’estremo saluto ai morti il ministro dell’Interno Marco Minniti, autorevole esponente dello Stato Italiano. La sua visita fu prodromica alla decisione di celebrare il G7 della sicurezza proprio alle falde del monte Epomeo. E così fu.
Chiunque mastichi di comunicazione sa bene che un evento mediatico che produce un riverbero di grande portata – come certamente è accaduto per il sisma del 21 agosto – per quanto associato ad un aspetto negativo e drammatico contribuisce a far memorizzare, in milioni di utenti, il nome del luogo teatro di quell’evento. Ischia, che ancora moltissimi non conoscono o semplicemente considerano poco, finì al centro dell’attenzione di milioni di italiani e centinaia di milioni di stranieri. Occorreva quindi, successivamente, legare l’Isola – oramai ben presente nella memoria di tanti – ad un evento positivo per poter invertire quell’associazione negativa incisa nella mente di tanti. Il G7 era l’occasione ideale. E irripetibile. Qualsiasi amministratore accorto avrebbe colto questa opportunità, anche qualsiasi imprenditore lungimirante… ma non i nostri, non gli ischitani! La mia teoria è che non ostante tutto le cose dalle nostre parti girano fin troppo bene (siamo una località “matura” per dirla alla Martano) e non ci preoccupiamo di trasformare delle tragedie (il terremoto) in opportunità di rilancio e crescita. Evidentemente non ne sentiamo il bisogno. Io non la penso così! E temo che con questa spocchia e questa ottusa arroganza Ischia si stia condannando ad una lenta marginalizzazione. A parer mio le cose vanno (ancora) bene perché siamo un bel posto, godiamo di un clima molto temperato e… soprattutto in giro c’è il terrore di frequentare località non sicure. Il G7 della Sicurezza, a maggior ragione, avrebbe rappresentato una grandissima vetrina! Ma nessun sindaco, nessuna associazione di categoria, nessun imprenditore anche debolmente illuminato ha pensato di amplificare la portata della comunicazione in questa direzione. La stampa internazionale è venuta a farci visita ma, di fatto, nessun tipo di organizzazione istituzionale è andata incontro ai giornalisti provenienti da tutto il mondo per spiegare cos’è Ischia, la sua storia, la sua bellezza, le sue potenzialità, e da ultimo (ma non ultimo per importanza) cos’è stato il terremoto. Nulla! Ed allo stesso modo nulla si pensa davvero di fare per fronteggiarla questa dannatissima emergenza connessa al vulcanesimo. Nessun progetto di riqualificazione, nessun piano istituzionale di rilancio territoriale, nessun programma di riconversione per le aree devastate e – il peggio del peggio! – nessuno studio per mettere in effettiva sicurezza le zone a rischio sismico. Tutto ciò, mi si perdoni la franchezza, è criminale e oltremodo stupido. Stupido. Stupido!!!