n.02/2005
Photo: Archivio Buchner
Text: Riccardo Sepe Visconti
Questo inserto speciale su Giorgio Buchner è stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di Dora Buchner che ha messo a disposizione l´archivio fotografico di famiglia, Costanza Gialanella che ha creato il contatto con la maggior parte degli studiosi, Nicoletta Manzi che ha curato l´articolo di don Pietro Monti, Silvia Buchner che mi ha aiutato a ordinare i testi. Un ringraziamento particolare va, naturalmente, a tutti gli autori dei contributi originali scritti per Ischiacity.
Nella notte tra il 3 e il 4 di questo gelido febbraio del 2005, il cuore di Giorgio Buchner ha smesso di battere. L´eredità che questo studioso dall´aspetto mite e gentile ha lasciato all´isola d´Ischia ed al mondo intero è d´inestimabile valore. Con lui probabilmente è scomparso l´ultimo grande scienziato romantico, un uomo d´altri tempi la cui curiosità di sapere e la molteplicità di interessi lo condussero a percorrere le più diverse strade della conoscenza umana. Amava la geologia, la flora, la fauna, la storia, la cartografia…, tutto ciò che stimolava la sua ampia e profonda formazione scientifica lo coinvolgeva, affascinava, spesso rapiva. G. Buchner, sulle orme del padre Paul, scelse di vivere a Ischia e stabilirvi i suoi studi: a lui, tra l´altro, si deve il rinvenimento della famosissima Coppa di Nestore – reperto “simbolo” dei suoi scavi e chiave di volta delle tesi scientifiche che vogliono l´isola d´Ischia crocevia della civiltà greca nel Mediterraneo occidentale. Il suo duro lavoro di ricerca e di scavo culminò, dopo anni di estenuanti rinvii e di tenaci lotte personali condotte contro la burocrazia e la politica, nella realizzazione del Museo Archeologico di Pithecusae, allestito nelle sale di Villa Arbusto a Lacco Ameno. Il momento in cui Giorgio Buchner ha potuto vedere finalmente realizzare il suo sogno, coincide con una sorta di resa agli eventi della vita. Pochi mesi dopo il 17 aprile del 1999, giorno dell´inaugurazione del Museo, Giorgio Buchner, a causa di un grave problema di salute, si congeda silenziosamente dalla ricerca e dopo aver assicurato alle sue preziose scoperte un luogo degno nel quale potessero continuare a raccontare a tutti la meravigliosa avventura di Ischia nell´antichità, prosegue la sua esistenza nella quiete della Villa di famiglia sulla collina di Sant´Alessandro. Quest´uomo minuto e schivo, apparentemente fragile, è stato in grado di compiere una tra le più affascinanti avventure: squarciare la notte dei tempi, immergersi nel passato e salvare dall´oblio dei millenni le testimonianze della storia. I ricercatori e gli scienziati che ebbero modo di conoscerlo lo hanno stimato, talvolta combattuto, quasi sempre amato. Oggi ricostruiamo la sua incredibile avventura dando voce ad alcuni dei suoi collaboratori, ai colleghi, agli studiosi ed alle persone che più semplicemente gli hanno voluto bene. Le testimonianze che seguono talvolta si intrecciano, tal´altra ci rivelano aspetti meno noti dell´uomo o del ricercatore, alcune riportano aneddoti divertenti o curiosi, altre raccontano, sia pur brevemente, episodi importanti delle tappe percorse nel progresso degli studi archeologici. Scoprendo la vita di Giorgio Buchner impariamo qualcosa del mondo antico e certamente ci impadroniamo delle radici dell´Isola d´Ischia e della nostra storia che oggi, grazie al suo lavoro, sono patrimonio di tutti.