Monday, November 25, 2024

Special – GIORGIO BUCHNER/08

n.02/2005

Photo:  Archivio Buchner
Text:     Riccardo Sepe Visconti

Buchner, Douglas e “l´isola rivale”
Intervista a Carlo Knight: eclettico studioso napoletano, amante della storia, dell´arte, dell´archeologia, della vulcanologia. Nel 1988 tradusse Isole d´Estate di Norman Douglas e Buchner ne curò le note.

R.: Come ha conosciuto Giorgio Buchner?
C.: Non so precisamente in che occasione lo conobbi, forse a un convegno di archeologia, poi lui mi chiese di fare una conferenza a Ischia. C´era un rapporto di stima e simpatia reciproca, di cordialità, ma sempre formale, e d´altra parte era giusto fosse così. È venuto qui da me più volte, parlavamo di argomenti molto vari, dopo pranzo riposava in una stanza qui sopra e poi riprendevamo a parlare.
R.: Che ricordo ha di lui?
C.: Era uno studioso di grande valore che univa notevoli capacità come ricercatore a grande modestia, era schivo, riservato, con una vastità enorme di interessi che andavano ben al di là dell´archeologia.
R.: Come nacque l´idea della collaborazione per l´edizione di Douglas?
C.: L´idea di far annotare Douglas si formò un po´ alla volta. Nel 1986 mentre traducevo “Summer Islands” di Norman Douglas, andai a Ischia per ripercorrere i luoghi di cui lo scrittore parla nel libro. Vi trascorsi due settimane da solo, era inverno e l´isola era vuota: di mattina passeggiavo e la sera andavo a casa di Buchner. Egli mi regalò il libro del padre “Ospite a Ischia” e mi parlò della geologia dell´isola, dei suoi rapporti con il vulcanologo Rittmann, con Edwin Cerio, studioso di Capri, che gli aveva regalato un libro in cui parlava di Ischia come de ”l´isola rivale”. Durante queste conversazioni io mi accorsi che lui aveva un grande desiderio di aiutarmi e di parlare di argomenti che lo interessavano. Così gli chiesi di farmi le note: le note di Buchner sono il maggior valore di questo libro.
R.: Fu l´unico lavoro che faceste insieme?
C.: Sì, non pubblicai più nulla con lui ma continuammo a scriverci. Quando pubblicai un saggio sulle lettere di Camillo Padernio, direttore nel ‘700 degli scavi di Ercolano, lui subito mi mandò una lettera piena di osservazioni interessanti. Era un umanista, con una vastità di cultura e una curiosità da uomo rinascimentale.
R.: Ricorda qualche episodio curioso nel vostro rapporto?
C.: Una volta gli mandai una mia pubblicazione con la riproduzione delle tavole originali del Fabris a corredo di un´edizione dei Campi Flegrei di Hamilton, nel formato originale, un´opera costosa e lui mi rispose con una lettera spiritosa, dicendo che il suo desiderio era di ricambiare il dono con la sua pubblicazione su Pithecusa, ma costava due milioni di lire e anche prendendola con il 50% di sconto mi scrisse che non poteva permetterselo. Ma volendo ricambiare, mi mandò una tabacchiera con l´immagine del filosofo Kant. Era una persona gentile con questi tocchi di umanità, io gli volevo molto bene, lo stimavo, era una persona molto speciale.

Carlo Knight è Autore (tra l´altro) di: Il giardino inglese di Caserta, Krupp a Capri, Hamilton a Napoli, Sulle orme del Grand Tour, La Torre di Clavel