Thursday, November 21, 2024

n.14/2007

Photo: Archivio Continental Mare
Text: Annamaria Rossi

 

E’ una piacevolissima sorpresa scoprire il Continental Mare, albergo del gruppo Leohotels che sorge in località Mezzocammino, proprio al confine tra Ischia e Casamicciola. In una assolata e ventosa mattina, gradevole fin dall’inizio, percorro la ripida discesa che si snoda tra la vegetazione e mi allontana in un attimo dal traffico della statale e dai suoi rumori.
Nelle anse dei tornanti, diversi piccoli spazi consentono di parcheggiare agevolmente, ed a piedi mi perdo tra fazzoletti di prato inglese, ulivi, bouganvillee, euphorbie, ortensie, strelitzie e tutto il repertorio di magnifici fiori e piante che la flora mediterranea offre.
In un silenzio fatto di brezza, profumi, canti di uccelli e stormire di foglie, finalmente trovo la reception ed il Direttore dell’albergo, Domenico Di Meglio che, novello Virgilio, mi guida con perizia. Il corpo principale dell’hotel nasce dalla residenza estiva di un magnate americano, che con oculatezza si era scelto uno degli scorci più belli di Ischia, affacciato sul mare con una vista mozzafiato. Attorno al fabbricato originale e mantenendo le stesse caratteristiche dell’elegante villa, sono sorti diversi corpi a discreta distanza che conferiscono all’insieme l’idea di un parco privato e riservatissimo, fatto di piccole residenze gioiello, ognuna con la propria terrazza, il proprio solarium, il proprio praticello schermato da arbusti. Il tutto tinteggiato con un indefinibile ed insolito azzurro-verdeacqua che sposa con eleganza la natura circostante. Due piscine termali arricchiscono il complesso su due diverse terrazze ed una ulteriore discesa verso la baia permette di raggiungere una spiaggetta silenziosa e rilassante. Nell’angolo di una delle innumerevoli terrazze, un cancello di ferro si apre su un ombroso passaggio ‘segreto,’ che porta attraverso la campagna a Sant’Alessandro, e quindi alla spiaggia degli Inglesi, o al porto verso il quale si può scendere a piedi, lontanissimi dal resto.
Gli interni delle villette sono camere eleganti o personali suites, arredate con gusto anche nei dettagli rigorosi e raffinati, ed in una sezione a parte un piccolo e curatissimo centro benessere che profuma di lavanda, al servizio del massimo relax. Ci spostiamo tra mille scalini fino alla spettacolare terrazza ombreggiata, dove vengono serviti la prima colazione ed il buffet dell’ora pranzo. Su un enorme tavolo, ognuno sceglie, anche in accappatoio, tra un bagno di sole ed uno di acqua, con il massimo dell’informalità.
La cerimonia della cena ha come maestro Luigi Mattera, esperto e cordiale maìtre che sa coccolare con classe gli ospiti, e si svolge in un salone elegante dalle sorprendenti seggiole verdi e rosa. Sembra di essere a bordo di una nave da crociera senza il beccheggio. Virgilio-Domenico mi concede l’onore di violare le cucine dove lo chef, che nasconde dietro il viso del bravo ragazzo una consumata esperienza, regna incontrastato tra pentole, coperchi e collaboratori. Risponde al nome di Vito Nicola Impagliazzo, è uno sfegatato fan di Vissani e dalle sue parole s’intuisce il guizzo artistico, la fantasia sbrigliata, la capacità di miscelare e creare nuove identità ai piatti, pura poesia la descrizione di un taglio di carne, l’abbinamento di finocchio maschio e succo di arancia, una innovativa ricerca dei sapori orientali e il rispetto imperativo della cucina tradizionale isolana.
La cucina in questo luogo è tenuta, infatti, in massima considerazione, con un’impronta cosmopolita per soddisfare i palati degli ospiti, parecchi dei quali stranieri. Esco dal santuario appresso ad un carrello ricco di oggetti di desiderio per la gola, disposti in maniera meticolosa, e risalgo le terrazze ricacciando la tentazione di tornare indietro per mescolarmi alle persone che stanno sdraiate al sole con i soli rumori della natura in sottofondo.
Ringrazio Domenico Di Meglio, il mio Virgilio, per il paradisiaco percorso di cui è stato supporto e perché so con certezza che la sua professionalità qualificata unita alla cordialità sono e saranno un punto di forza per la scorrevolezza degli ingranaggi di questa particolare e magnifica struttura.