Thursday, November 21, 2024

UN PROGETTO PER UNIRE TERRA E MARE

Razionalizzare la viabilità e, di conseguenza, consentire al centro storico e al porto di Pozzuoli di riappropriarsi della loro identità, cessando di essere confinati al mero ruolo di luogo di passaggio, e a chi si reca nelle isole di avere un’area portuale ben organizzata, è sicuramente uno dei problemi con cui si deve confrontare chi ha come obiettivo di cambiare il volto di Pozzuoli. “Liberare”, infatti, il centro dall’eccesso di traffico significa restituirlo alla vivibilità, alle piacevoli passeggiate nelle stradine a ridosso del porto, alle attività commerciali – negozi, bar, ristoranti, pub – che si avvantaggiano moltissimo dell’assenza di auto e sono un complemento indispensabile per una località che voglia offrire un volto accogliente al turista come ai cittadini. La chiave di volta di questa rivoluzione è costituita da un progetto finanziato dalla Regione Campania e dal MIT per complessivi 154 milioni di euro e che è in dirittura di arrivo. Entro pochi mesi, infatti, sarà aperta la galleria “Livio Cosenza” che collegherà direttamente la tangenziale di Napoli con il nuovo scalo di Pozzuoli, destinato a servire il traffico commerciale verso le isole. La progettazione di dettaglio è stata condotta da un gruppo di professionisti italiani, AK Ingegneria Geotecnica, IC srl, ImGECO srl e dal professor Sebastiano Pelizza; il Contraente Generale è la Copin Due S.p.A., Società per la Valorizzazione dell’Area Flegrea, mentre la fase costruttiva è stata affidata dal Contraente Generale al socio Sabesa S.p.A. Sono quasi pronte le due gallerie monodirezionali, ciascuna a due corsie, della lunghezza di un chilometro circa, complete di marciapiedi, banchine e piazzole di sosta; a monte, si innestano su un nuovo sistema rotatorio su cui convergono il nuovo svincolo “Via Campana” della Tangenziale di Napoli, la Via Fascione e la “Variante Solfatara”. Ugualmente, a valle, si collegano con un nuovo sistema rotatorio che conduce, oltre che al porto commerciale di Pozzuoli, che è in realizzazione appunto, al centro urbano antico della città ed alla viabilità costiera verso Arco Felice ed i Comuni limitrofi della costa flegrea. Infatti, questo intervento infrastrutturale fa parte delle nuove connessioni stradali tra la Tangenziale di Napoli, il Porto di Pozzuoli e la viabilità costiera. L’opera costituisce, inoltre, un elemento fondamentale del piano di evacuazione dalla città nel caso di pericolosa riattivazione dei fenomeni bradisismici. Questi due aspetti funzionali fanno sì che sia considerato un progetto infrastrutturale strategico per l’Area, previsto nell’ambito del progetto elaborato dall’architetto Peter Eisenman per la riqualificazione dell’Area Flegrea, che comprende gli interventi stradali del Piano Intermodale, il recupero storico-archeologico e funzionale del Rione Terra, il miglioramento della rete ferroviaria locale tramite la connessione con il sistema metropolitano regionale e l’allargamento e potenziamento del porto di Pozzuoli e della ex area industriale Sofer-Ansaldo. E’ proprio nelle strutture dismesse di questa azienda che affacciano sul mare a circa un chilometro dall’attuale scalo, che si collocherà, infatti, il nuovo porto, che usufruirà di servizi (che mancano attualmente) ospitati all’interno dell’ex Sofer e consentirà ad auto, bus, mezzi pesanti di raggiungere l’imbarco per le isole senza doversi recare fino al centro, come avviene oggi. Si raggiungerà così l’obiettivo di ridurre considerevolmente il traffico diretto agli imbarchi e che limita al momento la possibilità di completare il profondo restyling del centro e ampliare le aree dedicate solo a pedoni e attività ricreative e commerciali. E, d’altra parte, è evidente come anche chi è munito di un mezzo di trasporto avrà grande vantaggio dal poter raggiungere il porto direttamente dalla tangenziale, evitando penose code nel traffico del centro. Dal punto di vista tecnico, i progettisti della nuova galleria hanno dovuto affrontare – e risolvere – difficoltà dovute al fatto di trovarsi a lavorare in una zona sismica, in un contesto archeologico e industriale ricco di evidenze, e in una zona fittamente urbanizzata. Inoltre, il tunnel ha dovuto sovrapassare il collettore fognario di Cuma, l’unico emissario dell’Area Flegrea e di Napoli Occidentale per cui non poteva essere messo fuori servizio. Nonostante la complessità dell’opera, sono state adottate tecnologie di scavo che semplificano il processo di costruzione, riducendo i rischi di allungamento dei tempi di esecuzione rispetto a quelli previsti in progetto e, infatti, iniziati nell’agosto 2014, i lavori, comprese l’impiantistica e la sistemazione esterna, saranno completati entro il 2017. Mettendo a disposizione di migliaia di persone uno strumento efficiente di collegamento e razionalizzazione del traffico che costituirà uno dei tasselli fondamentali della nuova Pozzuoli.

 

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