Friday, November 22, 2024
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La sua facciata rosso cupo svetta con il torrino nel paesaggio fra Forio e Panza, davanti alla mole maestosa del monte Epomeo, la sua storia si intreccia con quella di Ischia e delle sue tradizioni: con un impeccabile lavoro di recupero durato cinque anni, è tornato a splendere uno degli antichi palazzi più belli dell’isola, Villa Piromallo.
Quando fu costruita, fra la fine del ‘700 e gli inizi dell’ ‘800, ampliando un casino di caccia risalente al XVIII sec., la piana del Calitto la dobbiamo immaginare un’estensione di bosco e macchia dove fin dall’epoca aragonese si catturavano quaglie e tortore. I sovrani aragonesi avevano ceduto le loro proprietà ai d’Avalos, che rimasero i signori di questi luoghi fino a quando lasciarono l’isola nel 1734. Da allora le vicende della villa furono legate a quelle delle famiglie Pezzillo e Piromallo: i Pezzillo erano facoltosi possidenti proprietari di gran parte del territorio di Panza e fu il conte napoletano Giacomo Piromallo, che aveva sposato Luisa Pezzilllo Rodoero, ad ampliare l’edificio che da allora prese il suo nome, mentre il primogenito di Luisa e Giacomo, il marchese Giuseppe Piromallo Capece Piscicelli di Montebello, vi realizzò anche uno stabilimento enologico. La vinificazione iniziò intorno al 1820 con la produzione del “Calitto”, i primi imbottigliamenti si devono al barone Marcello Rodinò, marito di Maria, una delle tre figlie di Giuseppe Piromallo. Spartiacque fondamentale nella storia della villa fu il terribile terremoto del 1883, quando l’edificio venne danneggiato e si eseguirono gli interventi che ne determinarono l’aspetto attuale: fu abbattuto (e mai più ricostruito) il piano superiore e aggiunto comunicante con il corpo principale – uno chalet antisismico in muratura ispirato alle tipiche case di montagna con tetto a doppio spiovente, che ospitò le camere da letto durante i lavori di ristrutturazione successivi al terremoto. Fa parte del complesso una chiesetta privata (molti componenti della famiglia Pezzillo erano sacerdoti), cui si accede anche dall’interno della villa e che ha il caratteristico matroneo in legno che consentiva alla famiglia di assistere in maniera riservata alla Messa.
Questa, come altre dimore patrizie situate fuori dai centri urbani dell’isola, fu pensata e realizzata per essere insieme casa di villeggiatura nei mesi estivi e produttiva azienda vinicola. Perciò i suoi spazi sono quelli di una raffinata dimora aristocratica ma allo stesso tempo ampi settori della costruzione erano destinati (al pianterreno e nel seminterrato) al ricovero di attrezzature agricole e alle attività connesse alla viticoltura (cantine, cellai, palmenti) e alla coltivazione dei campi che circondavano la proprietà. Quando la signora Eva Eleonora Sachs, che conosce bene l’isola e la sua storia, l’ha acquistata, ha scelto di restaurarla avendo obiettivi ben precisi. Insieme al rispetto degli spazi originari e all’impiego di materiali e tecnologie attenti alla tutela dell’ambiente, si è voluto, infatti, mantenere vivo il duplice ruolo di Villa Piromallo. La tenuta agricola (benché ridimensionata rispetto a quella originaria per ovvie ragioni di divisioni ereditarie) è tornata a essere coltivata e produce sia uva da cui si ricava il vino DOC Calitto, che ortaggi e frutta, con cui si preparano marmellate e conserve biologiche, ed essenze aromatiche. Il restauro dell’edificio ha privilegiato la valorizzazione di luoghi di grande suggestione che sono stati ripensati in funzione del nostro tempo, ma senza stravolgerne l’originario ruolo. Si è mantenuto intatto, infatti, il fascino di ambienti costruiti secondo la cultura di un’epoca che esprimeva l’importanza, e anche l’agiatezza, della famiglia proprietaria attraverso un’architettura solida e maestosa ma rigorosa nelle linee, come emerge chiaramente nella lunga facciata, definita dal gioco del bianco e rosso negli intonaci e dall’uso della pietra, in particolare il piperno con cui è realizzata la bellissima scala esterna, e mossa dagli archi al pianterreno e dalle terrazze al piano nobile, che si aprono spettacolari sul vigneto. Il corpo principale dell’edificio è scandito da sette finestre, che corrispondono ad altrettante stanze voltate (con soffitti a vela e a padiglione, tipici delle tecniche costruttive locali) che si susseguono una nell’altra, mentre un lungo corridoio conduce agli spazi dello chalet. E’ stato l’architetto Andrea Mattera, insieme a un gruppo di professionisti molti dei quali scelti fra quanti operano nell’isola, a percorrere il lungo cammino che ha ridato vita a uno dei gioielli architettonici di Ischia. Costante il confronto con la proprietaria nella scelta delle destinazioni da dare a una tenuta che ha oltre due secoli di vita: ne è nata una struttura polivalente, a sfondo agrituristico, che ha però anche uno spazio espositivo, per mostre, congressi, eventi destinati anche a supportare l’attività della Help Children Foundation, creata dalla signora Sachs per sostenere, attraverso le donazioni che raccoglie, progetti che operano per aiutare bambini che, in qualsiasi parte del mondo, vivono in condizione di estrema precarietà che mette in serio pericolo la loro esistenza e la loro crescita. La Villa può ospitare anche cerimonie (la chiesetta è consacrata), mentre nello chalet sono state ricavate quattro suites. L’antica cucina del palazzo, recuperata perfettamente, sarà lo spazio per la prima colazione, mentre i saloni destinati un tempo al pranzo della famiglia accolgono adesso la hall e il bar. Dal punto di vista più strettamente tecnico, la ristrutturazione è intervenuta sui problemi causati dalla lunga esposizione dell’edificio all’acqua, sia quella piovana, penetrata a causa del deterioramento dei tetti che quella risalita dal suolo, poiché le fondamenta in origine furono semplicemente scavate nel terreno. Quindi, gli edifici sono stati isolati dal terreno attraverso l’inserimento di un cordolo in calcestruzzo, sono stati rifatti i solai e gli intonaci; inoltre, tutta la struttura ha ricevuto la certificazione di adeguamento sismico e va sottolineato che le acque dei tetti vengono raccolte in serbatoi e si adoperano per innaffiare.Per gli interni, dove gli arredi antichi erano scomparsi, l’architetto Mattera ha scelto il cotto per il pavimento e ha riportato a vista le travi dei soffitti della cucina e del corridoio, inserendo come forte elemento di contemporaneità il sistema di illuminazione, molto lineare e versatile per supportare i diversi usi dell’edificio; tutte le tecnologie che servono villa Piromallo dal riscaldamento e raffrescamento, che sfrutta la sorgente naturale di acqua a 90° all’interno della proprietà, agli impianti di sicurezza, all’illuminazione, ai sistemi di apertura e chiusura – sono gestite con la domotica, che consente di regolarle a distanza usando un computer. Gli arredi in legno sono stati realizzati su misura, o acquistati da un’azienda che certifica il legno come proveniente da foreste fsc, dove cioè si applicano procedure di sfruttamento che riducono il rischio di deforestazione. La cantina dall’imponente soffitto a volta è destinata ad essere un ristorante dove saranno trasformati in piatti gustosi i prodotti coltivati nella tenuta. Il piano seminterrato (dove un tempo c’erano le stanze per la servitù), infine, è dedicato al puro benessere: ospita infatti, la spa, allestita con arredi tecnici di alto standard qualitativo: si può rilassarsi nella stanza del sale, effettuare un massaggio shiatzu ma anche una sauna, e uno spazio è destinato a chi vuole fare i trattamenti in coppia.

E’ Andrea Mattera l’architetto, ischitano, che ha progettato la ristrutturazione di Villa Piromallo e da oltre cinque anni segue i lavori in ogni dettaglio. 40 anni circa e una serie di interessanti esperienze professionali: dopo la laurea e un anno di attività presso un’azienda a Vercelli, è tornato a Ischia dove si è dedicato a lavori di progettazione, sia nel settore pubblico che nel privato. Lo interessa molto il settore delle ristrutturazioni, stimolante in un territorio come quello di Ischia, con un patrimonio edilizio articolato e molti vincoli che rendono l’intervento dell’architetto un passaggio fondamentale, sia dal punto di vista amministrativo che strettamente tecnico. In particolare, l’architetto Mattera, oltre che in residenze private, ha lavorato alla realizzazione di boutiques griffate del centro, alla ristrutturazione di alberghi glamour stellati e alla riorganizzazione di interni. Altro settore che predilige è quello delle spa e centri benessere: ne ha disegnata una a Milano e una per un hotel di Pantelleria, oltre a quella di Villa Piromallo. Inoltre, ha seguito corsi di bioarchitettura e bioclimatica, avendo un particolare interesse per le potenzialità che offre questo ambito. Nel disegnare i suoi interventi, l’architetto Mattera predilige le linee pulite ed i materiali innovativi, è molto attento ai sistemi di illuminazione e alle possibilità che offrono le moderne tecnologie (come la domotica). E, più in generale, considera fondamentale riuscire a compenetrarsi a fondo nei contesti in cui è chiamato ad operare, per riuscire a interpretare nel modo più efficace le potenzialità architettoniche e funzionali degli edifici e per individuare il giusto equilibrio con le esigenze di chi chiede la sua collaborazione.

#villapiromallo #andreamattera #ischia

text_Silvia Buchner | photo_Riccardo Sepe Visconti

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