I dati del primo semestre 2014, definitivi, forniscono un bilancio, se pure provvisorio, su questa bizzarra stagione turistica. L’isola d’Ischia perde nella prima parte dell’anno l’1,20 % di presenze. In leggero aumento quelle italiane, + 0,20, in calo quelle straniere (– 4,35 %) con una perdita di tedeschi del 6 % e dei russi di circa il 10 %. Gli stranieri hanno avuto un peso del 30 % sull’intero mercato delle vacanze, mentre la parte del leone è toccata agli italiani. L’isola di Capri, dove il rapporto tra italiani e stranieri si inverte, 35 % di italiani e 65 % di stranieri, ha avuto invece un incremento del 2,34 % (+ 3,53 % di stranieri e + 0,21 % di ita- liani). Anche a Capri si registra il calo dei tedeschi – 4,45 % e, in misura maggiore di Ischia, il calo dei russi – 19 %.
Due realtà insulari con analoghi problemi logistici e infrastrutturali, ma del tutto diverse nelle scelte di politica economica del turismo. La prima, l’isola d’Ischia che al mercato tedesco, in forte calo dal 2000, ha sostituito quello italiano attraverso una politica di turismo low cost praticata per buona parte dell’anno; la seconda,
Capri, che ha investito sul mercato straniero in maniera diversificata e che, insieme a Positano, continua a detenere il prezzo camera medio più alto d’Italia (stima effettuata da booking.com). Un pacchetto molto diversificato quello stra- niero a Capri che, in caso di crisi di una parte di mercato, riesce ad ammortizzare le perdite più facilmente di Ischia. Un dato per tutti: le presenze tedesche e russe rappresentano a Ischia il 70 % del movimento straniero mentre a Ca- pri il 70 % viene raggiunto mettendo insieme USA, Germania, Regno Unito, Francia, Brasile, parte dell’Asia, Australia, Svizzera e Giappone. Segue la Russia al decimo posto.
In terraferma, il comprensorio di Sorrento S. Agnello perde in questa prima parte dell’anno circa il 3 % delle presenze. In negativo il mercato italiano – 24,40 %, in lieve crescita quello straniero con + 1,30 %; anche qui si registra una perdita di presenza dei turisti russi del 21,50 %. A Sorrento S. Agnello per raggiungere il 70 % delle presenze straniere, occorre mettere insieme Regno Unito, USA, Germania e Francia, i flussi russi si collocano al tredicesimo posto. Nella speranza che la pace ritorni presto in Ucraina e nel mondo intero, diversi- ficare il mercato è sempre cosa utile: non solo per il sistema finanziario.
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text_Mario Rispoli