Sunday, November 24, 2024


“Fin da bambina volevo un cane che mi somigliasse un po’, nel carattere, tranquillo, ‘dove mi metti lì mi trovi’ e – perché no? – nell’aspetto, lo volevo pacioccone e rotondetto”. Da circa due anni, ha avverato il suo desiderio e Roberta Pesce, insieme al marito Daniele Di Meglio, è la felice ed impegnata padrona di Oliver, il bulldog inglese coprotagonista del nostro servizio fotografico, al quale si è prestato peraltro con grande scioltezza. E se lei si sta avviando verso una magnifica forma fisica, Oliver esibisce in tutto il suo splendore – è il caso di dire “bellissimo nella sua bruttezza” – le caratteristiche che hanno reso questa razza famosa e ne hanno fatto uno dei simboli del Regno Unito anche lo statista Winston Churchill ne possedeva uno. I progenitori dell’attuale bulldog inglese erano cani da combattimento, impiegati con questo scopo già in epoca romana nell’antica Britannia: si trattava di possenti molossoidi che venivano scatenati contro i legionari invasori. Per secoli, poi, la nobiltà inglese li ha adoperati negli spettacoli di combattimenti con altri
animali assai più grandi di loro come tori, in primo luogo, da cui il nome bulldog (cane-toro), ma anche orsi e leoni. La peculiarità del muso corto con naso schiacciato e mascella prominente, infatti, consentiva loro continuando a respirare di addentare e tenere la presa fino a far crollare l’avversario. E’ da questi esemplari che, attraverso un meticoloso lavoro di selezione, è scaturito l’attuale bulldog inglese che però ha – diversamente dal suo antenato – un ottimo carattere. E’, infatti, socievole, allegro, espansivo, paziente ed intelligente, è un perfetto babysitter per chi ha bambini, ama moltissimo stare in compagnia. E ama la casa: “adora stare in appartamento, dormire per tante ore e capita che “lo ritrovo esattamente dove l’ho lasciato, anche se gli piace giocare, per esempio riportando una pallina” – spiega Roberta. Zampe corte, forti, soprattutto le posteriori, testa molto grossa, corpo lungo e compatto,
petto largo e sporgente, da “gladiatore”, a dispetto della fisionomia non è aggressivo, se non attaccato, e sa dosare la sua possanza fisica (il maschio pesa fra 20 e 24 kg.), piuttosto bisogna fare attenzione a che non si stanchi giocando troppo! Infatti, il naso schiacciato può dargli problemi di respirazione, soprattutto quando è ancora cucciolo. “Abbiamo risolto con l’aerosol e oggi Oliver sta benissimo; si deve solo evitare di portarlo fuori quando fa troppo caldo”; in compenso ama l’acqua e il bagno a mare, che è meglio fargli fare con un apposito salvagente. “Una delle caratteristiche che mi piacciono di lui sono le tante pieghe che forma la pelle sul muso e sulla testa (come del resto nello shar pei): per mantenerlo in salute le tratto quotidianamente con pomate lenitive. Quanto al cibo, divorerebbe tutto ciò che cade a terra, ma io lo alimento solo con crocchette specifiche che digerisce bene; inoltre mangia senza problemi la frutta”. Acquistato in un allevamento in Emilia Romagna, Oliver è un cane di razza con pedigree, costato più di 2000 euro e allevarlo bene comporta un certo impegno: “mi sono documentata accuratamente su ciò di cui questa razza ha bisogno, conoscevo bene i suoi pregi che sono tantissimi e i suoi punti di fragilità”, conclude Roberta. Un cane così speciale e così affascinante va scelto, quindi, con consapevolezza, altrimenti si rischia di rendersi poi conto di non essere in grado di gestirlo, e non a caso esistono siti (www.englishbulldogrescueitalia.it) dedicati nello specifico a soccorrere e far adottare bulldog abbandonati. Visitatelo, perché lo sguardo di un cane bisognoso di aiuto è sempre lo stesso, nonostante sia di razza purissima.

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Text_Silvia Buchner