n.14/2007
Photo: Redazione Ischiacity
Text: Pietro Di Meglio
Mario D’Orta, concierge dell’hotel Continental Terme di Ischia, è una persona elegante, distinta e molto simpatica, appartiene alla cosiddetta vecchia guardia, ha più di 40 anni di servizio alberghiero e ama il suo lavoro, che gli ha insegnato a vincere la timidezza ed affrontare la vita.
Da qualche tempo, per sfuggire alla routine, è anche produttore di un vino di qualità, il “Vigna di Pietra Secca”. Mario si è trovato ad un bivio quando ha ricevuto in eredità dal padre il vigneto, non sapeva, infatti, se abbandonarlo o coltivarlo, essendo sempre molto impegnato con il suo lavoro. Per fortuna, ha scelto di occuparsene, grazie anche all’aiuto del figlio Stanislao: insieme ora si divertono a fare i viticoltori, hanno attrezzato il terreno con strumenti moderni creando così un vino che piace, perché porta con sé la promessa di un’esperienza legata al suo territorio fortemente vulcanico, ricco di tufi e pomici e alla tradizione contadina ischitana. La vigna è situata in località Celario, nel comune di Casamicciola Terme, sul versante nord dell’isola, a 300mt sul livello del mare, vicino ad un castagneto; è coltivata a terrazze dette le ‘Schiappe’, con una serie di muri a secco, le famose ‘parracine’. E’ bene esposta all’insolazione e alle brezze marine che risalgono dalla costa fino alla vetta dell’Epomeo, inducendo salinità e aggiungendo elementi chimico-fisici che favoriscono ulteriormente la maturazione dei grappoli. Le uve, in perfette condizioni, vengono raccolte con una vendemmia che segue i metodi tradizionali: la raccolta manuale, la sistemazione in cassette, il trasporto in furgoncini, la pigiatura. Una procedura che rende il Forastera della “Vigna di Pietra Secca” profumato, leggero, facile e con un sottile fondo fruttato.
Ma il rapporto dei D’Orta con la vigna di famiglia non si limita alla produzione di un ottimo vino, Mario tiene, infatti, ad esaltarne le caratteristiche di veicolo di convivialità: così, su di un terrazzo del vigneto c’è una capanna, una vera e propria sala degustazione incastonata nella pietra, rifugio per serate con amici dove si organizzano cene speciali. Una su tutte vale la pena di citare: la cena delle Chiavi d’oro, che vede come protagonisti i concierge dei grandi alberghi isolani. Il menù è fisso, quasi un rito, e consiste di fave e ventresca. Le fave piantate per l’occasione, con la semina nel mese di novembre, vengono servite crude; la ventresca è preparata secondo la ricetta degli anni ’50, lavorata a mano con il sale dal macellaio di fiducia Schiano, il tutto accompagnato da pane caldo fatto in casa. E in momenti del genere il vino è sogno e poesia, è misteriosa composizione e magica sapienza, è seducente come una bella donna birichina e maliziosa, che prima riscalda e poi può tradire. In questa immagine sono presenti la gestualità mai volgare, la cultura, l’eleganza del “Pietra Secca” che non nasce per caso, ma grazie alla passione e all’amore di Mario D’Orta. Ci sono tutte le specificità per un D.O.C., conferite dal mix di elementi che sono la terra, il clima, la tradizione, il buon gusto. Insomma quelle qualità che farebbero recitare al dio Bacco
“Tra il bianco e il rosso
Scegliere non posso
Entrambi mi dilettano
Sono parti di me stesso”